6.12.14

ANDARSENE COL BOTTO


DUE PAROLE:
TI SEI DIVERTITO ABBASTANZA, MI DICEVA A VOLTE MAMMA QUANDO ERO UN BIMBETTO. VOLEVA DIRE CHE IL TROPPO STROPPIA, CHE NON BISOGNA ESAGERARE. RESTA IL FATTO CHE FAR ESPLODERE COCOMERI E' IL MIGLIOR MODO DI FESTEGGIARE UN AMICO CHE SI SPOSA.




































ILLUSTRAZIONE  SOTTOVUOTO






Si fa esplodere petardi in bocca, è grave.
Naturalmente. Ora, dico, vuoi farla finita, ma finita davvero?
Salta.

Saltare si porta dietro quella sensazione, anche quando ti butti in mare bello incerto su quanto margine hai là sotto... Me ne sono accorto la prima volta che ho giocato a Subbuteo, i maschietti se lo ricorderanno. Al primo tiro in porta di cui ho memoria, i quadricipiti, che sono i muscoli sul davanti delle cosce, mi si sono contratti involontariamente in quell’attimo che precede il rilascio dell’indice da parte del pollice o viceversa, a seconda della tecnica.
Non in modo esplosivo, non proprio contratti da tirare un calcio al tavolo, ma piuttosto un irrigidirsi al trenta per cento, come se il muscolo premesse da dentro e volesse saltare fuori. Mi capita anche a letto, nei giorni in cui qualcosa è andato storto e non riesco a prendere sonno. Vogliono uscire. 
Prima di tuffarsi in mare da qualche metro di altezza, titubante, la stessa sensazione.
Salta.

Non voglio incitare nessuno, voglio solo dire che o ce l’hai con chi ti ha venduto il divano e vuoi farti un bel gavettone di schifo in salotto, oppure i petardi è meglio che li lasci perdere, vai solo incontro ad ulteriori sofferenze in questa vita che credi essere tanto misera. Non ingoiare noccioli di pesca o altre schifezze perché oltre alla grama esistenza che ti attanaglia il cuore ti buscherai pure una bella diarrea.
Salta.

E poi vedrai, chissà cosa ti suggerirà l’istinto. Chissà se quando sarai proprio a un pelo dall’acqua riuscirai a controllare le braccia e le gambe, se sarai capace di affrontare l’impatto massimizzando il danno oppure no, se proprio non è possibile e in qualche modo finirai per proteggerti in un vano ultimo automatico tentativo guidato dall’istinto, come quando starnutendo chiudi gli occhi per evitare che ti schizzino fuori dal cranio. 

E invece no, questo pazzo si è messo in bocca tutta una serie di petardi, ha acceso l’intero armamentario ed è rimasto lì, tra le scintille, seduto al tavolo di cucina con quei neon circolari che ci mettono un’ora a scaldarsi, dal giallo squallido al bianco ospedaliero, ad aspettare il botto. Ma ti rendi conto? Entrambe le arcate dentali spappolate. A me poi quando toccano i denti parte tutta una serie di dolori e la notte la passo tra gli incubi. Peggio del peggio.


Avevo brevettato, grazie al prezioso aiuto di un caro amico, un platform di addio al celibato niente male. Potete farlo anche voi, se vi va.
Recuperate tutta una serie di foto di e fidanzate del futuro sposo, più una di sua moglie.
Futura moglie.
Appiccicate le fotografie su cocomeri di dimensione sempre crescente man mano che ci si avvicina al presente e recatevi di notte in un bosco, una radura, una spiaggia, in mezzo alla natura.
Accompagnando il tutto con fiaccole, grugniti animaleschi e tamburi tribali, fornite allo sposo oggetti contundenti via via più importanti e fategli distruggere tutti i cocomeri, passo passo, ululando di gioia ad ogni colpo. Dal martello, alla mazza da baseball, al mazzuolo da 10 kg, un crescendo sempre più liberatorio.
La probabilità di contatto con la natura e con questo tipo di situazioni è inversamente proporzionale alla diffusione dei tablet e dei negozi per depilarsi. Quando l’evento si verifica, il ritorno ai primordi non fallisce mai posso assicurarvi che sarà un successo assoluto.

Il tocco finale, per ricordare al vostro amico che nella scala di priorità gli amici fedeli hanno sempre il primo posto, è il cocomero-sposa.
Don’t try this at home.
L’anguria, su cui si appiccica la foto della sposa, si fa saltare per aria con una pratica che non starò qui a descrivere. Non ci sono micce, benzina e altre cazzate incendiarie e si fa tutto da una distanza assolutamente di sicurezza.
Il fatto è che esplode con un botto davvero impressionante. La luce è un lampo immediato e i brandelli continuano a piovere dopo che le grida liberatorie si sono estinte. Un successo assoluto.
Adesso, il tizio in questione aveva partecipato ad uno dei miei addii al celibato brevettati e si era talmente divertito che aveva iniziato a portare avanti lo stesso tipo di faccenda anche per altri suoi amici che si sposavano. Passo dopo passo, anche a lui che non si sposava era venuta voglia di far saltare tutto per aria e cosi aveva iniziato a divertirsi in autonomia. Cambiava la ricetta, aggiungendo sempre roba nuova. Un cocomero dietro l’altro.
Un paio di volte mi era capitato di andare nel solito spiazzo in collina ed avevo trovato brandelli di cocomero sparsi dappertutto. Un bel tappeto di roba rossa in fermento, assolutamente biodegradabile. Chi aveva fatto esplodere angurie a tutto spiano?
Non era stato capace neanche di trovarsi un posto diverso, manco quello. La cosa era peggiorata e alla fine gli era scappata di mano. Ci aveva, per così dire, perso la testa. Faceva saltare per aria qualche cocomero alla settimana. Lo sapevo quasi per certo, perché alcune robe non erano facili da reperire e non trovavo più nulla in giro per festeggiare a dovere i miei amici.

C’ero proprio io di turno sull’ambulanza.
Quando me l’ero ritrovato davanti, con la bocca che ancora fumava, seduto davanti al tavolo coperto dalle bruciature delle scintille dei petardi con cui aveva cercato di farsi esplodere il cranio, per poco non mi era preso un infarto.
L'appartamento era pieno di cocomeri, cosa che era stata motivo di grande dibattito tra i volontari durante la corsa in ospedale. Io me ne stavo stranamente muto. 
Pure lui. Non è che avesse gran voglia di far delle chiacchiere.
Per farla breve, il tizio è sopravvissuto. Non so se abbia continuato coi cocomeri.
Io no.
Per gli addii al celibato, oggi, faccio schifo come tutti gli altri.



29.11.14

THE FINAL COUNTDOWN


DUE PAROLE:
VIENE FUORI DALLE MIE RIFLESSIONI SUL VICINATO, DA RICORDI SPARSI DEL MIO NONNO E DAI RACCONTI DEL BANDO UN 23 DICEMBRE DAL CIVILI.




































ILLUSTRAZIONE  ALE BALLUCHI















18:38. Soggiorno. Nonno e Nipote, sugli 8 anni. Si osservano in silenzio. Nipote vuole dire qualcosa.



No.




No. Non si può.




No! No! No! Stammi bene a sentire, non me ne frega nulla se è la notte di capodanno. E’ solo una nottataccia come tutte le altre e tu devi credermi perché ne ho vissute almeno settantacinque più di te. Chiaro?


Si... ma...


Silenzio. Non ho finito. Ecco il programma della serata. Si cena, si dorme.


Mamma ha detto...


Silenzio! Non ho finito. Vedi la mamma? No. Sono io il più alto in grado qua dentro.


Ma...


Silenzio! Ti ho detto che si fa, adesso ti dirò cosa non si fa. Uno, i botti. Ho fatto l’artificiere, io. Vedi questa mano? Ho rischiato di perderla per colpa di una bomba. Ogni anno ci sono molti feriti per i botti, lo sai questo?




Puoi rispondere.


...si...

Mmm. E lo sai perché si feriscono? Perché gli esplosivi vanno rispettati. Sai cos’è l’alcol?

Si

Sai cosa succede quando si beve troppo alcol?

Ahahah, si, si diventa...

Silenzio! Non c’è niente da ridere. Non si usano gli esplosivi quando si è ubriachi, si rischia di restarci secchi. Chiaro?

Si!

Mmm. E invece lo fanno tutti! Schifosi! E noi stasera li usiamo i botti?

...no...

Esatto, no, anche se non siamo ubriachi! Le bombe si usano per fare la guerra! Chiaro?

Si.

Cosa hai imparato stasera?


Te lo dico io. Che gli esplosivi vanno rispettati, e che non si usano esplosivi quando si è ubriachi. Ci siamo? Mi segui?

Si, nonno.

Si e basta. Dove eravamo?

Cosa non si fa...

Silenzio! Due. Non si fa il conto alla rovescia. Io ho fatto l’artificiere. Il conto alla rovescia è male, molto, molto male. Non si conta alla rovescia: i numeri esistono per contare le cose, per andare avanti. Chiaro?

Si.

Bene. Sai contare tu?

Si.

Fino a quanto?

Fino a cento! No, a mille!

Interessante... senti un po’, sai giocare a scala quaranta?

Buio.


19:47. Cenano.

E allora?

Buono...

Come? Parla più forte, non ti sento!

Buono.

Mmm... Ancora?

NO!

Su, su!  Non fare il timido! Sei tutto pelle e ossa, dacci sotto! Questa è la mia specialità!

Riempie il piatto. Sgomento.

Sai qual’è il segreto? Merda di cane!

Come?

Ahahah! Ahahah! Scherzo. Mangia. Vuoi sentire una storia?

Possiamo accendere il televisore?

No. Ecco la storia. Gli americani stavano ancora dall’altra parte e io avevo perso tre dei miei migliori uomini. Ero immerso fino a qui in un fosso pieno di cadaveri, sotto il fuoco nemico...

Buio.


20:12. A tavola, nonno un bicchiere di amaro, nipote una mela cotta.

Ci stanno bombardando... io ho un piede zuppo di sangue e vedo budella dappertutto! Sai che cosa sono le budella?

Si, stanno qui dentro... si tocca la pancia.

Non quel giorno, ragazzo. Quel giorno crescevano come more sui cespugli, te lo dico io! E allora... non mangi?

...si, nonno.

Bravo! Devi crescere. Dove eravamo?

Alle budella...

Silenzio! Non ho finto. A un tratto sento fischiare una bomba e mi arrivano addosso le cervella del mio sotto ufficiale, chiaro?

Buio.


21:02.

Scopa! Ahahah!

Buio.


21:19.

Ecco qua, moccioso! Questa si che è una chiusura in mano come si deve!

Buio.


21:48. Siedono accanto, guardano un album di fotografie. Nonno punta un dito.

...Carmelo Benelli.

No! Carmelo Benetti! Figlio di Mario, cugino primo di Marta Candotti, la nipote della zia Noemi! Da capo!

Nonno, possiamo smettere di...

Vuoi andare a letto?

Ma non sono nemmeno le dieci!

Davvero? Benissimo, ricominciamo.

Buio.


22.31. Nipote seduto, le braccia incrociate. Nonno passeggia in su e in giù, le braccia dietro la schiena.

Boom!

Hai sentito?

Si.

Com’era?

Non so...

Te lo dico io, una robetta da ridere. Quanto manca?

Un’ora... e mezza.

Ha! Manca ancora un’ora e mezza e questi sparano...

Boom!

Sentito?

Si!

Com’era?

Piccolo.

Mmm. Non piccolo, una roba da ridere, ecco cos’era. Imbecilli. Sparano i botti e manca ancora...

...un’ora e mezza.

Ha!

Il nonno continua a passeggiare.

Boom!

Il nonno continua a passeggiare.

Nonno, hai sentito?

Sentito cosa?

Un botto!

Io non ho sentito nulla!

Hanno sparato un...

Non hanno sparato un bel niente.

Nonno, lo giuro!

Non bestemmiare!

Forse non hai sentito?

Silenzio! Io ci sento benissimo! Ti ho raccontato di quella volta che ero rimasto isolato in una bufera di neve e mi sono salvato udendo il crepitio di un fuoco in una baita? Avevo i nemici alle calcagna e il braccio destro aperto da una granata.

Buio.


23:00. Come prima.

E’ molto tardi, è ora di andare a letto.

Ma nonno, mamma ha detto che potevo stare alzato...
Silenzio!

...fino a mezzanotte!

No.

E invece si!

Si fissano. Nonno prende l’orologio e lo porta avanti.

Ah, si? Bene, guarda nonno, adesso ti fa vedere una bella magia “sim salabim! sim salabambumbim!” ecco, hai visto? E’ mezzanotte, a letto!

Ma nonno si vede benissimo che...

Sono io che ci vedo benissimo! Sparavo agli americani da sopra i tetti io! A letto.

Ma...sei tu che hai spostato...

Magia!

...le lancette...

L’abominevole magia. Quella è stata. A letto.

Occhi lucidi.

Non farlo. Non provarci nemmeno, o ti racconto di quella volta che sono stato al ricevimento dal vice preseidente per la medaglia al valore.

Sguardi.

E’ in corso prima trattativa della tua vita, moccioso, pensaci bene.

Ho sonno.

Si! Esatto! Bravo ragazzo! Si vede che hai sangue del mio sangue! La disciplina, prima di tutto, non come quei bagordi che si ubriacano e stanno alzati fino alle due di notte a sparare i botti!!! A letto.

Buio.


01:00. Buio.

Eeeeee! Viva!!!! Buon Anno! Boom! Auguri! Boom! Ka-boom! Boom! Yahoo!!! Viva! Viva! Boom!

Nonno?

Silenzio!

E’ mezzanotte vera, non quella della magia!

Dormi!

Nonno, posso alzarmi a vedere i fuochi? Fiiiiii

No! Dormi! Boom!

Eeee! Auguri! Fiiiiiii! Boom! Ka-boom! Boom! Fiiiiii. Fiiiiii. Fi-Boom! Ka-boom! Krakaboom! Fiiiii-BOOM!
Figli di puttana.  Ka-boom!
Boom!
Nonno?
Fiiiiii.
Silenzio! Fiiiii.
Hai detto la parolaccia con la P? Ka-Boom! BOOM!
Non ho detto nulla, dormi! Boom!

Buio.


02:11. Buio.

Boom! Ka-boom! Krakaboom! Ka-Boom! Ka-Boom! BOOOM!!!!
Nonno! Questo era forte!  Krakaboom!
Ka-boom! Fiiiii.
Maledetti figli di... BOOOM!!!!
Boom! Boom!
Nonno! Stavi per dire di nuovo... Boom! Fiii-Boom!
Silenzio!

Buio.


02:43. Buio.
Testiera del letto sbatte sulla parete: Toc. Toc. Boom! Toc. Toc. Toc. Ka-boom! Toc. Boom! Boom! Toc. Toc. Toc. BOOOM!!!! Oh, Rudy, sbattimi! Toc. Fiiii. Toc. Sbattimi. Toc. Toc. Oh, si! Fiiiiii. Toc. Toc. si! Toc. Toc.
Toc. Boom! Fiiii.
Mmm... Toc. Toc. Boom! Toc. Fiiii-boom!
Nonno... Toc. Ah. Toc. Si. Toc. Ah. Toc. Si. Toc. Fiiiii.
Tappati le orecchie e dormi... Toc. Toc. Boom! Boom!
Nonno, sento anche con le orecchie tappate...  Toc. Boom! Ah. Toc. TocTocTocTocToc! Si. Ka-BOOM! Si. BOOM! Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii! BOOOM!!!

Cazzooooo!  

Luce. Nonno salta in piedi sul letto. Batte sul muro. Ha in testa il cappello e camicia da notte. Nipotino si alza a sedere sul letto. Ha ancora le orecchie tappate.

Maledetti!!! Soldato, in piedi!

Ma...

In piedi, cazzo! Dammi una mano!

Tira fuori uno scatolone da sotto il letto, trascinandolo a fatica sul pavimento.
Tira fuori una bottiglia di whisky e dà una bella sorsata. La passa al nipote.

Bevi!

E’ alcol questo?

Butta giù figliolo, siamo in guerra!

Nipote da un sorso, nonno gli strappa la bottiglia di mano e la lancia sul letto. Apre lo scatolone. Non vediamo il contenuto.

Nonno... sono...

Puoi scommetterci il culo.

Ma non avevi detto che...

E’ la guerra. LA GUERRA, capisci? Avanti!

Buio.
La fiamma di un accendino. Buio.
Notte. Un palazzo visto dal basso. Buio.
Micce accese. Buio.
Micce che si consumano. Buio.
Il palazzo dal basso, riflessi rossi sul cielo, sul tetto. Buio.
Razzi innescati. Buio.
Razzi partono. Buio.
Il palazzo dal basso. Razzi.
Partono da un lato, poi dall’altro.
Razzi.
Nonno e nipote. Riflessi rossi.
Ridono.
Fiamme.
Razzi che partono.
Edifici limitrofi colpiti dai razzi.

Rudy!!!

Fiamme sul terrazzo.
Razzi.

Sbattimi Rudy!

Nonno e nipote urlano, in mute.
Risa.
Razzi, il palazzo visto dal basso che sputa fiamme e razzi in tutte le direzioni.
Fiamme sul tetto.
Grida di guerra.
Razzi.
Fiamme sui tetti limitrofi.
Razzi.
Grida di guerra.
Fiamme dappertutto.
Fiamme.
Pompieri.

The End.